L’area oggetto del concorso di idee appare già sufficientemente satura, e in considerazione anche della scarsa qualità architettonica degli edifici presenti, si è preferito scegliere un percorso progettuale teso a “togliere” piuttosto che “aggiungere” nuovi volumi edilizi.
Per ottenere questo particolare equilibrio nelle diversità funzionali previste, abbiamo scelto di dividere l’area di progetto in tre sottozone: la parte a ovest viene dedicata ai servizi esistenti, e vengono semplicemente confermati nella loro collocazione salvo un loro adeguamento normativo; la parte sud, viene recuperata per collocare tutti i servizi del nuovo obitorio comunale previsti dal bando; la parte ad est, attualmente tutta libera viene invece destinata alla vera e propria “cittadella del commiato”.
Come è quindi facile intuire, il nostro progetto rifugge da ogni ricerca della monumentalità o referenzialità architettonica: infatti la struttura che conterrà tutte le nuove funzioni e attività previste dal bando che non troveranno spazio negli edifici recuperati, sarà interamente ipogea e si collocherà nell’area individuata dal bando di concorso. La sua parte superiore (tetto verde) oltre che assicurare benefici effetti di regolazione termoigrometrica contribuisce con il suo disegno alla riqualificazione degli spazi aperti circostanti.
Collaboratori di Eugenio Motterle
- Nicola Zaltron
- Matteo Grigoletto
- Francesco Nanni