Il progetto proposto prevede la demolizione dell’edificio esistente e la sua completa sostituzione, mantenendo peraltro sostanzialmente invariata la posizione del sedime costruttivo.
Nelle zone pedonali esterne sono individuati uno spazio esterno per il servizio di ristorazione, una zona di parcheggio per biciclette, una zona adibita a parco giochi.
L’idea progettuale prende il via dalla forma suggestiva del “cristallo di rocca”, formazione minerale non rara nelle Dolomiti. L’edificio è pensato come un unico oggetto, appoggiato al limitare dei prati, minimale nella sua forma seppur non mimetico. La scelta di evitare il mimetismo, optando per una forma pura e “coraggiosa” è dettato dalla volontà di dare visibilità all’edificio ed alla sua necessità di rinnovamento, sia estetico che funzionale.
Tutto l’edificio è rivestito in legno ed ogni apertura è schermata da frangisole; l’unico lato aperto non schermato è quello rivolto verso il Cimon della Pala: questa scelta vuole sottolineare la vista verso tale montagna, sicuramente la più significativa dall’area di progetto. La schermatura delle altre viste, oltre che per motivi funzionali di gestione degli apporti solari, è voluta per dare simbolica ulteriore sottolineatura alla Vista Principale verso il Cimon.
La struttura dell’edificio è prevista in legno, a costoloni paralleli portanti, una sorta di “gabbia toracica” che racchiude lo spazio interno e sostiene e alloggia, opportunamente affiancato e integrato, anche tutto il sistema impiantistico.
La copertura è prevista essere in lamiera metallica opportunamente coibentata per il lato nord. Il lato sud invece sarà utilizzato per alloggiare pannelli fotovoltaici dimensionati per il massimo utilizzo della superficie disponibile. Tramite il sistema di pluviali è prevista la raccolta delle acque piovane da riutilizzarsi, opportunamente depurate, per il sistema dei WC e per i servizi di lavanderia.
Collaboratori di Eugenio Motterle
- Alberto Riccardo Motterle
- Matteo Grigoletto
- Francesco Nanni