Con questo progetto si intende ridefinire lo spazio in oggetto destinandolo alla preghiera e al raggruppamento di candele per l’offerta alla Madonna del Santuario, rievocando l’acqua quale elemento sacro e storico del luogo.
Il progetto si configura come una vera e propria scultura all’interno dello spazio prospiciente l’ingresso alla Penitenzeria; una “fenditura” da cui sgorga l’acqua, a metafora dell’antica fonte di Monte Berico. Essa intende coniugare gli elementi della luce, del fuoco, dell’acqua e della pietra, e coinvolge i sensi della vista e dell’udito per conciliare il fedele in una atmosfera di preghiera e raccoglimento con se stesso.
Offrendo in dono una candela, la sua tenue luce viene riflessa sulla superficie dell’acqua che scorre e risuona animando lo spazio circostante. La piccola cascata si pone come limite fisico verso cui rivolgere lo sguardo ed il proprio dono. Ospitata in uno spazio a nicchia vi è una vetrata diffondente la luce, su cui è affissa l’effigie della Vergine Maria.
Al di sopra della “scultura” si è voluto rappresentare il cielo con forme sinuose e curve simboleggianti le nuvole. Si invita così il fedele a soffermarsi nella preghiera o a percorre lo spazio verso i punti di accesso al luogo.
E’ possibile per i fedeli attingere all’acqua della “Fonte” di Monte Berico, per la quale viene realizzato un apposito punto di raccolta dell’acqua prelevata direttamente dalla sorgente.
Collaboratori di Eugenio Motterle
- Alberto Riccardo Motterle
- Andrea Zoppello